lunedì 3 dicembre 2012

Il progetto...

da "Aiuole mesofilo-nemorali multifunzionali nell'Orto botanico di Pavia", tesi di laurea Dicembre 2006


AREA DI PROGETTO - STATO DI FATTO

L'area di progetto consiste in una aiuola di forma irregolare (80 mq circa), composta da nove aree minori; otto delle quali separate tra loro da camminamenti in pietra, l'ultima (confine ovest) fiancheggia il muro dell'edificio adiacente, per una lunghezza di 16,90 m e 0,50 m di larghezza. L'intera area è attraversata longitudinalmente da un vialetto di 1,10 m di larghezza per 20 m di lunghezza, che permette il passaggio tra le aiuole, utile per l'osservazione delle stesse, inoltre ne facilita le operazioni di manutenzione. Il confine ad est è recintato per 15,30 m e separa l'aiuola da una zona di passaggio, utilizzata dai giardinieri dell'Orto botanico; gli ultimi 4,70 m di questo lato dell'area confinano con il muro di una delle serre.

L'area esposta a sud è soleggiata per gran parte della giornata, in particolare le prime quattro aree, per le quali si è deciso di proporre un progetto di aiuole a vegetazione xerofita; mentre il lato nord, oggetto di studio in questo caso, comprende le ultime quattro aiuole del gruppo che risultano più in ombra e più umide, a causa dell'esposizione, del muro della serra con cui confinano direttamente e per la presenza di un esemplare adulto di Uvenia dulcis, che con la sua chioma ombreggia progressivamente queste aiuole, contribuendo a creare il microclima adatto ad ospitare una vegetazione di ambienti mesofili e nemorali.


Scelta delle specie

FUNZIONE NATURALISTICA

La prima fase del lavoro è stata di studio delle tipologie di vegetazione spontanea cui far riferimento per scegliere le specie più adatte alla progettazione delle aiuole didattiche da realizzare. Analizzando le associazioni vegetali tipiche presenti nella valle del Ticino, si è deciso di prendere come riferimento gli ambienti mesofili e nemorali.
Le formazioni boschive presenti nella valle del Ticino sono i querce-ulmeti e querce-carpineti descritti da Sartori (1980) con l'associazione Polygonato multiflori-Quercetum roboris.
L'associazione presenta nello strato arboreo la dominanza di Quercus robur; frequenti sono anche Populus nigra, Ulmus minor, seguiti da Carpinus betulus e Robinis pseudoacacia. Lo strato arbustivo è caratterizzato da Corylus avellana, Euonymus europea a cui si aggiungono Cornus mas, Prunus padus, Ulmus minor, carpinus betulus, Crataegus monogyna.
Nello strato erbaceo sono presenti Convallaria majalis, Polygonatum multiflorum, Asparagus tenuifolius, Galeopsis pubescens che caratterizzano l'associazione; sono poi presenti Brachypodium sylvaticum, Moehringia trinervia, Anemone nemorosa, Hedera helix, Symphytum officinale, Melica nutans. Di questa associazione Sartori ha descritto tre subassociazioni: ulmetosum, carpinetosum, anemonetosum.

La subassociazione ulmetosum è caratterizzata dalla presenza, fortemente influenzata dall'umidità costante del suolo, di specie igrofite. Nello strato arboreo compaiono infatti Populus nigra e Ulmus minor, a cui si aggiunge Quercus robur, sporadicamente è presente anche Robinia pseudoacacia. Nello strato arbustivo sono molto frequenti specie caratteristiche di boschi mesofili come Corylus avellana, Euonymus europaeus, Crataegus monogyna, Cornus sanguinea e Ligustrum vulgare.
Lo strato erbaceo è costituito da Brachypodium sylvaticum, Symphytum officinale e Cuccubalus baccifer. Sotto l'aspetto floristico, la subassociazione si differenzia per l'assenza o la debole presenza di specie svincolate dall'umidità del suolo quali Acer campestre e Asparagus tenuifolius. Questi boschi si sviluppano su suolo alluvionale profondo e poco evoluto, a profilo poco differenziato con falda freatica superficiale. Sono boschi durevoli, determinati dalle oscillazioni della falda.

La subassociazione carpinetosum si distingue per la dominanza, nello strato arboreo, di specie mesofile svincolate dalla falda freatica, come Quercus robur e Carpinus betulus, a cui si accompagna una sporadica presenza di specie più esigenti, come Populus nigra e Ulmus minor. Nello strato arbustivo è elevata la presenza di Corylus avellana, Euonymus europaeus, Acer campestre, Carpinus betulus, Crataegus monogyna e Ulmus minor. Nello strato erbaceo è rilevante la presenza di Vinca minor, Stellaria media e Falloppia convolvolus a cui si unisce Pteridium aquilinum, oltre alle specie erbacee che caratterizzano l'associazione già menzionata precedentemente.
I boschi della subassociazione Carpinetosum betuli si sviluppano su suolo alluvionale profondo, poco evoluto, a profilo poco differenziato con falda freatica profonda.

La subassociazione anemonetosum si distingue per la dominanza, nello strato arboreo, di Quercus robur, anche se molto frequenti sono Robinia pseudoacacia e Populus nigra. Tra gli arbusti sono presenti soprattutto Corylus avellana, Euonymus europaeus, Malus sylvestris, Cornus mas, Crataegus monogyna, Cornus sangunea. Lo starto erbaceo è costituito da un'elevata frequenza delle specie che caratterizzano l'associazione, a cui si aggiungono Moehringia trinervia e Anemone nemorosa.
La subassociazione è poi abbastanza differenziata per l'abbondanza di Malus sylvestris e per il rinnovamento di Quercus robur; rappresenta il tipo fondamentale al quale si dovrebbero rapportare tutti i querceti della pianura lombarda.
I boschi di questa subassociazione si sviluppana su suolo alluvionale profondo, poco evoluto, a profilo poco differenziato con falda freatica ancora profonda rispetto alle subassociazioni descritte precedentemente.

Una volta stabilito il tipo di ambiente adatto da ricreare e di conseguenza l'associazione vegetale naturale idonea a cui fare riferimento (Poligonato multiflori - Quercetum roboris), per la scelta delle specie vegetali, si è cercato un esempio concreto a cui fare riferimento, per poter osservare le piante di maggior interesse "dal vivo", adatto a questo scopo è il Bosco "Siro Negri".
Durante alcuni sopralluoghi in visita al bosco, si sono potute osservare le piante nel loro ambiente naturale, studiarne l'aspetto estetico e la loro disposizione in natura.
Osservare gli ambienti naturali serve come spunto per la progettazione e aiuta a ricreare particolari e scorci. Sono state scelte anche le specie più vulnerabili allo scopo d favorirne il recupero, tenero conto delle possibilità di reperimento delle stesse anche in natura.

Bosco Siro Negri, Zambolò (PV)

Disposizione delle specie nelle aiuole

Funzione ornamentale

Come già detto in precedenza, nella scelta delle specie si è data la priorità a quelle autoctone della valle del Ticino, di ambienti mesofili e nemorali, selezionati all'interno delle tre subassociazioni descritte; tra queste, per soddisfare la funzione ornamentale, sono state avvantaggiate quelle specie che possiedono caratteristiche estetiche migliori ad assumere la funzione predetta (fiori particolari, decorativi o profumati, portamento particolare), che nello stesso tempo, siano rappresentative dell'associazione a cui appartengono. La disposizione è stata studiata valutando per ogni specie: periodo di fioritura, altezza, portamento, forma, colore di fiori, foglie e frutti e l'effetto estetico creato in ogni stagione dell'anno.

L'area di progetto era stata adibita da tempo ad orto dai giardinieri dell'orto botanico, ad oggi è in stato di completo abbandono. Nel mese di Luglio del corrente anno (2006), gli studenti del terzo anno del corso di laurea in "scienze del fiore e del verde", hanno svolto alcuni lavori di ristrutturazione del luogo per recuperare l'area, ormai rovinata da anni di incuria.

L'area è stata ripulita dalla vegetazione avventizia; i camminamenti e i bordi in pietra delle aiuole sono stati ripuliti dalla terra che li aveva ormai nascosti alla vista e sono stati fatti riemergere asportando l'eccesso di terreno; il vialetto centrale è stato ridefinito e un angolo di terreno, compreso tra la Scuola di Musica e il centro didattico divulgativo è stato lavorato e ne è stata ricavata un'ulteriore aiuola, ridisegnandone i bordi.

Scilla bifolia L.

Elenco delle specie

Risultati

Vengono di seguito riportati gli elenchi delle specie vegetali proposte nel progetto delle aiuole mesofile multifunzionali. Ogni aiuola è stata numerata per essere identificata; i numeri sono riportati anche sulle tavole di progetto in corrispondenza con l'aiuola che identificano; per ogni elenco è indicata la subassociazione a cui si è fatto riferimento per la scelta.

Aiuola 1 

Polygonato multiflori - Quercetum roboris subass. anemonetosum Sartori 1980

Anemone nemorosa L.
Anemone ranunculoides L.
Iris sibirica L.
Gladiolus imbricatus L.
Holcus lanatus L.
Juncus tenuis L.
Paris quadrifolia L. 
Galeopsis tetrahit L.
Ranunculus ficaria L.
Silene dioica (L.) Clairv.
Bryonia dioica Jacq.

Aiuola 2

Polygonatum multiflori - Quercetum roboris subass. carpinetosum Sartori 1980

Ciracaea lutetiana L.
Pulmonaria officinalis L.
Scrophularia nodosa L.
Vinca minor L.
Leucojum vernum L.
Carex pilosa Scop.
Oplismenus undulatifolis (Ard.) Beauv.
Humulus lupulus L.

Aiuola 3

Polygonatum multiflori - Quercetum roboris subass. ulmetosum Sartori 1980

Viburnum opulus L.
Brachypodium sylvaticum (Hudson) Beauv.
Symphytum officinale L.
Cucubalus baccifer L.
Polygonatum multiflorum (L.) All.
Convallaria majalis L.
Melica nutans L. 
Carex sylvatica Hudson.
Carex brizoides L.
Viola rechembachiana Jordan ex Boreau
Salvia glutinosa L.
Scilla bifolia L.
Asarum europeum L.
Hedera helix L.
Uvenia dulcis

Aiuola 4

Felci

Osmunda regalis L.
Dryopteris filix-mas (L.) Schott
Athyrium filix-foemina (L.) Roth
Pteridium aquilinum (L.) Kuhn
Leucojum vernum L.
Polygonatum multiflorum (L.) All.
Prunus spinosa


















1 commento:

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