mercoledì 28 novembre 2012

Aree verdi sostenibili

da "Aiuole mesofilo-nemorali multifunzionali nell'Orto botanico di Pavia - studi di base e progettazione", tesi di laurea Dicembre 2006


Il seguente progetto rientra perfettamente con gli obbiettivi stabiliti dalle convenzioni e direttive internazionali in materia di ambiente e salvaguardia della biodiversità, sottoscritte dall'Italia, la quale, assieme agli altri paesi dell'UE ed extra europei, si è assunta l'impegno di promuovere iniziative atte al miglioramento  delle condizioni ambientali del nostro paese, compresa la salvaguardia della vegetazione.
Tra queste iniziative, un valido esempio è rappresentato dall'utilizzo di specie della flora locale in opere di recupero ambientale e rinaturalizzazione, allo scopo di mantenere il patrimonio genetico delle popolazioni autoctone, di conservare la biodiversità a livello globale e di promuovere la conservazione in ed ex situ, favorendo la reintroduzione di specie rare o minacciate di estinzione.
Queste caratteristiche possono essere estese anche agli interventi in ambito ornamentale promuovendo l'espandersi di una mentalità volta verso la realizzazione di aree verdi pubbliche o private, definibili sostenibili.
I principali obbiettivi che devono essere garantiti nella realizzazione di aree verdi sostenibili sono:

RIDUZIONE DI PESTICIDI E FERTILIZZANTI, 
si può realizzare selezionando piante adatte alle caratteristiche dei siti di intervento, fornendo loro acqua e nutrienti in equilibrio con le loro necessità naturali. In questo modo sarà possibile allevare piante sane e robuste, più resistenti agli attacchi di parassiti e malattie.
L'utilizzo di compost di qualità, prodotto con scarti organici come frutta, verdura, erba di sfalcio, foglie morte ecc. può concorrere nel limitare l'utilizzo di fertilizzanti chimici.

RIDUZIONE DEI CONSUMI DI ACQUA,
realizzabile rispettando alcune semplici regole come innaffiare solo nelle ore più fresche della giornata (mattina presto o sera) per ridurre l'evapotraspirazione; riunire in gruppi le piante con esigenze idriche simili; scegliere piante co esigenze idriche basse, che possano sopravvivere bene in condizioni di aridità laddove la disponibilità di acqua è scarsa; fornire di timer gli impianti di irrigazione; preferire materiale organico come concime in quanto aiuta a ridurre l'evaporazione.

MANTENIMENTO DELLA BIODIVERSITA',
si può favorire la diversità genetica e specifica scegliendo di coltivare un ampio range di specie e cultivar, sia ortofrutticole che ornamentali, monitorando e rafforzando la biodiversità nell'area verde; condannando la collezione illegale di piante spontanee; sconsigliando l'utilizzo di piante esotiche invasive; promuovendo l'utilizzo di piante native, migliori anche per supportare la fauna locale; creando strati e/o macchie erbacee e legnose in modo da fornire un ampio range di habitat per gli animali; creando varietà nel colore e nella tessitura delle essenze, per attirare e ospitare la suddetta fauna; mantenendo un rifornimento di acqua stabile (pozzo o vasca); selezionando piante che non richiedano troppi pesticidi; inserendo rocce o zolle per garantire un riparo alla fauna.

INSERIMENTO ARMONIOSO NEL PAESAGGIO VEGETALE TENEDO CONTO DELLE SUE COMPONENTI NATURALI,
a questo scopo è importante ricavare informazioni sulle formazioni vegetali naturali della zona geografica in cui si opera.

A scopo esemplificativo, per alcune formazioni legnose dell'Italia settentrionale vengono illustrate le principali formazioni vegetazionali e specie vegetali che le caratterizzano.

QUERCETI TERMOFILI (Appennino e Prealpi)
boschi cedui e boscaglie di latifoglie decidue e roverella e cerro.
Nei settori marnoso-arenacei, oltre alla roverella si ha carpino nero e ginepro comune.
Essenze legnose principali del bosco e dei cespugliosi che ne costituiscono il mantello:
Quercus pubescens, Ostrya carpinifolia, Fraxinus ornus, Acer campestre, Cystus sessilifolius, Coronilla emerus, Crataegus monogyna, Prunus spinosa, Spartium junceum, Lonicera caprifolium, Rosa canina, Clematis vitalba, Euonymus europaeus, Pyrus pyraster, Sorbus torminalis, Quercus cerris.

FAGGETE (Alpi, Prealpi, Appennino)
boschi cedui o d'alto fusto a netta prevalenza di Fagus sylvatica presenti un po' ovunque in Europa, in particolare nella fascia montana.
Essenze legnose principali del bosco e dei cespugliosi che ne costituiscono il mantello:
Fagus sylvatica, Sorbus acuparia, Ilex aqufolium, Acer pseudoplatanus, Acer opulifolium, Acer campestre, Fraxinus excelsior, Tilia platyphyllos, Tilia cordata, Populus tremula, Daphne laureola, Daphne mezereum, Lonicera alpigena, Lonicera xylosteum, Vaccinium myrtillus, Prunus avium, Euonymus europaeus, Sorbus aria, Cornus sanguinea, Corylus avellana, Rosa arvensis.

PECCETE E LARICETI (Alpi)
formazioni forestali tipicamente montane. La pecceta è da tempo utilizzata dall'uomo e pertanto ha una struttura molto semplificata. Al di sopra della pecceta si ha il lariceto, che si sviluppa in ambiti a clima continentale e, a causa della sua eliotipia, da luogo a formazioni rade, che vengono di norma pascolate. 
Essenze legnose principali del bosco e dei cespugliosi che ne costituiscono il mantello:
Picea eccelsa, Larix decidua, Pinus cembra, Sorbus acuparia, Alnus viridis, Rhododendron hirsutum, Rhododendron ferrugine, Vaccinium myrtillus, Vaccinium vitis-idaea, Lonicera migra, Lonicera cerulea, Rosa pendulina, Sorbus aria, Daphne mezereum.

QUERCETI PLANIZIALI E VEGETAZIONE RIPARIALE (Pianura Padana)
i querceti planiziali sono caratterizzati dalla presenza di farnia, carpino bianco e olmo campestre. La vegetazione ripariale è caratterizzata dalla presenza di salici, pioppi e ontani.
essenze legnose principali del bosco e dei cespugliosi che costituiscono il mantello:
Quercus robur, Carpinus betulus, Corylus avellana, Acer campestre, Frangula alnus, Ulmus minor, Viburnum opulus, Malus sylvestris, Prunus padus, Salix alba, Salix cinerea, Salix triandra, Populus alba, Populus nigra, Alnus glutinosa.



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